tre cose di cui volevo scrivere / Flavia Santoro
Nella mia stanza ritagli di giornale su cataste sghembe.
È l’eco della vita oltre la bolla: oggi la natura respira
e noi siamo in affanno. Il sistema è male accordato,
ha un volto inumano.
Condivido l’insonnia con sorelle e fratelli sfibrati,
dal sorriso tirato e gli sguardi severi.
In tasca, stretto nel pugno, un desiderio che preme,
di leggerezza e giustizia. Per cosa passa la libertà?
Dove finiscono i sogni, tra bollette scadute
e rate del mutuo in sospeso?
Come agire perché vada bene per tutte e per tutti?
Di queste tre cose volevo raccontare da tempo.
Flavia Santoro