FRAMMENTARIO DEL DISARMO DI STEFANIA ZECCA

Lascio che accada
l’irreparabile
l’imprevisto
la verità
che si mostra feroce e nuda
allo sguardo, al cuore
Lascio che accada il rischio
della Ferita
della delusione
la rigatura sulla lente nuova
il buco nel maglione preferito
lo smarrimento di un appunto prezioso
La perdita di qualcosa
la perdita di qualcuno
la perdita di una parte
la mia perdita…

 

Quando, nel 2018, è nata la collana “Prose minime” pensavo a
uno dei tanti insegnamenti che ci ha lasciato la scrittrice statuni-
tense Grace Paley. Diceva più o meno così: nella narrativa fai in
modo che sia il mondo a parlarti, nella poesia sei tu che parli al
mondo.
Ed ecco che arriva il testo di Stefania Zecca, con la sua limpi-
dezza e la sua onestà, (materie attive per la poesia), che accorcia la
distanza tra prosa e poesia senza mai perdere lo spirito di quest’ul-
timo strumento di narrazione.
Per scrivere bisogna avere un pensiero chiaro e l’autrice lo an-
nuncia già nel titolo – essere disarmati, lasciare che accada il rischio
della ferita. È una scelta. È così che la sua parola diventa lama, ci
trafigge e ci fa sentire la vita più in profondità.
L’evoluzione della parola poi richiede tempo, rifiuta i miti del
momento, si fa ramo e diventa lingua che consente di confrontarsi
con la realtà che si vuole testimoniare..

.

.

Un testo che racconta il mutamento del sentire con delle irru-
zioni da parte del mondo perché Stefania Zecca è sempre aper-
ta alla parola “degli altri”, pratica l’ascolto, scruta i margini, con
sguardo lucido.
Non scarta nulla, nemmeno quello che disturba e fa male come
– la devota religione dell’atto di rimettere in circolo il cibo già di-
gerito. Fa male. Lo sa.
Ed eccolo il mondo che parla dagli altoparlanti di Trenitalia,
dall’audio distorto degli auricolari infilati nelle orecchie di teste
chinate sul cellulare, nel panino frugale che vince la volontà del
fornello, sino ad arrivare all’Ode ai mastelli.

.

.

.

Stefania Zecca, 1978. Nata a Lecce dove vive.
Pubblicista giornalista. Dal 2022 cura, insieme a Simona Cleopazzo, la collana di poesia
“Prose minime” e l’ufficio stampa della casa editrice Collettiva Edizioni.