"Viscera" di Silvana Kühtz
A che cosa serve la poesia? È servita a muovere la lingua, a dare voce e recinto “sentimentale” ai popoli. È servita, oggi ancora serve. Sapere del poeta, del suo sentire, chiarifica il perché l’esserlo e il rivendicarlo sia cosa utile. L’esercizio della scrittura, l’ostinazione a volerle trasformare in realtà, le parole scontrandosi con chi le butta via costituisce l’artigianato semplice di Silvana Kühtz, una dichiarazione netta, frontale, certa. (Mauro Marino)
Silvana Kühtz è barese. Laureata in Ingegneria al Politecnico di Bari, con un dottorato all’Imperial College (University of London), ha un percorso di studi e di interessi che spazia fra discipline molto diverse e apparentemente lontane come le tessere di un puzzle. Nel 2014 vince il premio Gatto con 30 giorni, una Terra e una casa, pubblicato da Campanotto Editore. Nel 2018 Spagine pubblica la raccolta di prose poetiche: Quel che resta del bello, e Musicaos la silloge poetica Manuale di Fisica Ostica. Nel 2021 pubblica la silloge poetica Collezione di piccole felicità, Casalta ed FI, con le foto di Andrea Semplici. La prima versione di Viscera è entrata nella rosa dei finalisti del festival delle colline torinesi InediTO nel 2016.
Silvana Kühtz
Viscera
con le note di Mauro Marino e Cristina Carlà
prose minime | 10
cura editoriale Simona Cleopazzo e Stefania Zecca
pag. 80
prezzo euro 12
ISBN 9788894737806
FRAMMENTARIO DEL DISARMO di STEFANIA ZECCA
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Lascio che accada
l’irreparabile
l’imprevisto
la verità
che si mostra feroce e nuda
allo sguardo, al cuore
Lascio che accada il rischio
della Ferita
della delusione
la rigatura sulla lente nuova
il buco nel maglione preferito
lo smarrimento di un appunto prezioso
La perdita di qualcosa
la perdita di qualcuno
la perdita di una parte
la mia perdita...
Quando, nel 2018, è nata la collana “Prose minime” pensavo a uno dei tanti insegnamenti che ci ha lasciato la scrittrice statunitense Grace Paley. Diceva più o meno così: nella narrativa fai in modo che sia il mondo a parlarti, nella poesia sei tu che parli al mondo. Ed ecco che arriva il testo di Stefania Zecca, con la sua limpidezza e la sua onestà (materie attive per la poesia), che accorcia la distanza tra prosa e poesia senza mai perdere lo spirito di quest’ultimo strumento di narrazione. Per scrivere bisogna avere un pensiero chiaro e l’autrice lo annuncia già nel titolo - essere disarmati, lasciare che accada il rischio della ferita. È una scelta. È così che la sua parola diventa lama, ci trafigge e ci fa sentire la vita più in profondità. L’evoluzione della parola poi richiede tempo, rifiuta i miti del momento, si fa ramo e diventa lingua che consente di confrontarsi con la realtà che si vuole testimoniare.
Un testo che racconta il mutamento del sentire con delle irruzioni da parte del mondo perché Stefania Zecca è sempre aperta alla parola “degli altri”, pratica l’ascolto, scruta i margini, con sguardo lucido. Non scarta nulla, nemmeno quello che disturba e fa male come - la devota religione dell’atto di rimettere in circolo il cibo già digerito. Fa male. Lo sa. Ed eccolo il mondo che parla dagli altoparlanti di Trenitalia, dall’audio distorto degli auricolari infilati nelle orecchie di teste chinate sul cellulare, nel panino frugale che vince la volontà del fornello, sino ad arrivare all’Ode ai mastelli.
Stefania Zecca, 1978. Nata a Lecce dove vive. Giornalista pubblicista. Dal 2022 cura, assieme a Simona Cleopazzo, la collana di poesia “Prose minime” e l’ufficio stampa della casa editrice Collettiva Edizioni.
Stefania Zecca
Frammentario del disarmo
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STANZA D'ANIMA IL NUOVO LIBRO DI MARIA GRAZIA PALAZZO
Maria Grazia Palazzo
Stanza d'anima
giugno 2022
collana Prose Minime | 7
nota di Elio Coriano
foto di copertina Vittorio Ladogana
prezzo 14,00
ISBN 9788894647341
Stanza d’anima è poesia che innalza, sospende,
trafigge. Versi che si confrontano su un piano di verità, che aiutano il mondo a splendere. S.d'A. è "una lente d’ingrandimento per recuperare segni o suoni che possano riconnettere all’umano".
Nata in valle d’Itria a Martina Franca (Ta) nel 1968, vive a Monopoli (Ba) da 15 anni. Ha una formazione
umanistica, giuridica, teologica. Ha pubblicato in
poesia: Azimuth (2012) con LietoColle, In punta di Piedi (2017) con Terra d’Ulivi, Andromeda (2018) con i Quaderni del Bardo, Toto Corde (2020) con la Vita
Felice.
il libro si può acquistare o prenotare nelle librerie indipendenti o inviando una mail ad: associazionecollettiva@gmail.com
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STEFANIA RUGGIERI / OGNI POSSIBILE PREGHIERA
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La poesia di Stefania è scrittura inebriante, coinvolgente, apparentemente spezzata, sebbene sia priva di simboli di punteggiatura. Abbandona momentaneamente il mutismo per scendere in campo con parole ribelli, refrattarie all’obbedienza, poi si ritrae nuovamente e la penna si piega al mondo, ne descrive le contraddizioni, l’impotenza umana e lo scetticismo. (nel labirinto di ogni vivere ci tiriamo appresso una giacchetta in sincrono una di quelle che non sbatte l’incarnato spento di tutti i nostri errori).
Stefania Ruggieri (1963), meridionale di Puglia. Una laurea in Economia con esperienza lavorativa nei settori acciaio e moda. Insegnante. Ha pubblicato i libri di poesia Rosso di fragola (Congedo, 1994), Sotto un sole che mai muore (MilellaSpaziovivo, 2013), L’anima (pulcinoelefante, 2017), La luce non è spenta il varco non è attivo (Lietocolle, 2019). Alcune poesie sono apparse su Nuovi argomenti.
Stefania Ruggieri
Ogni possibile preghiera
collana prose minime | 4
con una nota di Paola Leone
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FRANCESCA LA PERUTA / LIBRO DI POESIA
giovanissima autrice partenopea con la passione per il Karate, gli anime e la scrittura.
che tratta di esperienze ed emozioni, amore, ansia, desiderio e crudeltà, lette attraverso
la sensibilità e la determinazione di un’adolescente.
20 agosto /// un incontro con le prose minime di Roberta e Simona
Giovedì 20 agosto/H20.30
Conosco una madre di Roberta Di Seclì
150+1 di Simona Cleopazzo e
Biblioteca Comunale – Via Sant’Angelo – Gallipoli
La poesia di Roberta è fatta di quotidiano. Ha la freschezza delle gocce di pioggia, il profumo del pane, il colore della terra, ma soprattutto il canto del mare. Ma è una semplicità solo apparente, la sua, perché ogni piccolo verso ci riporta a un pensiero più grande. Uno sguardo di madre che diventa nostro grazie al miracolo della parola condivisa, uno sguardo consapevole della immensa natura. È una poesia femminista, intesa come desiderio. È una poesia corale, perché grazie a lei parlano tutte le donne della sua vita: madri, sorelle, nonne, amiche. È una poesia che nasce dalla terra del sud, sempre radice e sempre verità.
Nella poesia di Simona amore e scrittura perdono i confini e si mescolano. L’amore per chi che ha perso il volto nelle pagine degli appunti dei taccuini. L’amore per la scrittura che da amore impossibile diventa finalmente a passione quotidiana e legittima. Amore e scrittura sono legate indissolubilmente alle discipline che dettano il nostro percorso di ricerca di esseri umani: matematica, fisica, letteratura, chimica, scienze.
informazioni
3921995892
AA.VV. Amo, Sogno, Resisto, Scrivo
collana Antologie | 1
anno 2019
formato 15x21
prezzo euro 12,00
Antologia di prosa e poesia di Rita Augenti, Roberta Bianco,
Anna Bove, Laura Casciotti, Lara Castrignanò, Agnese
Cossa, Simona De Carlo, Antonella Della Torre, Angela
Elia, Serena Gatto, Silvia Giannelli, Carla Maria Graduata,
Paola Maggiore, Alessandro Mallia, Gabriella Manca, Irene
Mastrandrea, Teresa Musca, Maria Nicolì, Mariolina Paone,
Elisa Pastore, Stefania Pati, Giulia Scaroni, Stefania Zecca.
Le poesie e le prose sono state composte durante il
laboratorio di scrittura di Simona Cleopazzo.
Taccuini traboccanti di parole, i nostri quaderni degli
appunti, note scarabocchiate, fogli sparsi e poesie. La
poesia è una pratica sociale, è frammento di vita quotidiana.
La scrittura non è vocazione, riflessione, spiegazione, ma
ricerca di cambiamento. La scrittura deve avere come scopo
la verità, quella del quotidiano, quella delle viscere del
mondo. La scrittura non è trovare la pace, ma l’inizio della
rivoluzione, la nostra!